Il giorno dopo il proprio compleanno credo sia il giorno della
consapevolezza in cui ti rendi conto di essere cresciuta e cambiata.
Uno si aspetta di guardarsi allo specchio e vedersi forse un po’
invecchiata e con qualche kilo in più dell’anno precedente, ci si
osserva mentre mentalmente si ripercorre l’anno trascorso tra
successi ed insuccessi. A 40 anni e un giorno non mi sarei MAI
aspettata questo.
Sono le 9:00, mi ci sono volute 2 ore e 2 svenimenti per realizzare
che lo specchio rifletteva la mia immagine. Avete presente un animale
che litiga con la sua immagine allo specchio perché crede di avere
davanti un rivale? Bhe io non ci ho litigato, ma me ne sono
innamorata e detto da me vuol dire tanto. Di fronte a me avevo un
bellissimo uomo palestrato.
Erano le 7.05 avevo un grosso mal di testa ed ero di pessimo umore;
E’ lunedì mattina, ho una relazione da consegnare e fuori pure
piove. Mi sono alzata e l’ho visto, lui mi fissava esattamente
come io fissavo lui con aria interrogativa da “ma chi è questa?”.
D’ accordo che la sera precedente con gli amici, per dimenticare
il passaggio agli anta, ho bevuto più del dovuto e non ricordo
esattamente come sono andata a letto, ma porca vacca! a quanto pare
ho passato la notte con questo bell’imbusto. Probabilmente era
sbronzo anche lui, ancora non capisco perché indossa il mio pigiama
. Sono senza parole!!!
Alle 7:06 ho realizzato che dove c’era il bel imbusto generalmente
tengo uno specchio e guardando i contorni di esso ho scoperto che
dietro al bell’imbusto c’era il mio letto... che era anche
dietro me, è stato in quell’istante che mi sono resa conto che lo
specchio non era stato spostato. Due secondi dopo ero a terra
svenuta.
7:45 o almeno credo, da terra e con gli occhi offuscati l’ora
riflessa allo specchio non è chiara. Ho un ricordo vago di un uomo
nella mia stanza sento la bocca sanguinante, avvicino la mano per
capire l’entità del taglio, ma prima di raggiungere le labbra le
dita passano attraverso dei soffici peli che man mano si avvicinano
alla bocca si irruvidiscono. Le dita non sono arrivate alle labbra
perché sono svenuta di nuovo.
Vengo svegliata dal suono del cellulare sono le 8:20 è l’ufficio,
sono in ritardo di 20 minuti cavolo. Rispondo ma non riconosco la mia
voce e nemmeno Claudia la centralinista che riattacca scusandosi per
aver sbagliato numero. Sono allibita non ci credo! Mi accarezzo la
barba “ma quel bell’imbusto sono proprio io???”; il coraggio
però di riguardarmi allo specchio ancora non lo trovo. Richiamo
l’ufficio, una scusa per non andare al lavoro la devo trovare.
Tengo il tono più basso possibile e quasi sussurro che non sto bene
e che oggi non sarei stata in grado di andare in ufficio, avrei
comunque mandato un’ email con la relazione. Luca, il mio capo, ci
scherza pure “ma che hai stamattina senti che bel vocione che hai”.
Cinque minuti fa ho finalmente trovato il coraggio di riguardarmi
allo specchio. 40 anni, un giorno e ...maschio!!! Deve essere
sicuramente un sogno. Punto l’occhio sul comodino, guardo le
pillole che da 20 anni prendo ogni giorno sperando in questo
miracolo, il dottore me lo disse “funzioneranno solo quando sarai
sicura del passo che vuoi fare altrimenti saranno come acqua”.
Ormai avevo perso la fiducia a questa cura ormonale sperimentale, e
proprio ieri mattina mi ero detta questa sarà l’ultima!
Da un giorno all’altro! Non ci credo! Mentre lo dico non riesco
staccare lo sguardo dalla mia immagine riflessa tutto il mio corpo è
completamente cambiato. Mi spoglio i vestiti sono troppo stretti e le
mutandine mi danno fastidio, di certo non sono adatte al nuovo
attributo che mi ritrovo tra le gambe. Eccomi qui nuda come mamma mi
ha fatto, bhe ecco non proprio come mamma mi ha fatto. Mi osservo mi
avvicino allo specchio, sebbene la mia mente ha realizzato che a
muoverlo sono io, ancora non riesce ad accettare che quella figura è
il mio nuovo aspetto e come due ore fa la mia mente mi gioca un
brutto scherzo, ne sono attratta. Forse da ora in poi devo imparare a
pensare al maschile quindi riformulo il mio pensiero “ne sono
attratto”. Ed è buffo perché quella figura maschile è il primo
uomo che mi fa eccitare e lo dimostra proprio lui; Sorrido
guardandomi verso il basso. Chiudo gli occhi per assaporare questa
nuova esperienza. Una figura femminile appare davanti ai miei occhi.
E’ lei Marina, la donna che amo segretamente da oltre 20 anni e che
per lei ho fatto tutto questo. Era la mia migliore amica. Ero
completamene sbronza quando ho deciso di dichiararmi e baciarla,
ricevetti uno schiaffo e un ti odio, da allora non mi volle più
parlare.
Sono tenace non mi arrendo, voglio giocarmi il tutto per tutto! Non
l’ho mai dimenticata.
Apro il mio computer e invio l’ultima mia lettera a nome Valeria
con in allegato la relazione che la ditta aspettava. Mangio qualcosa
perché ormai è ora di pranzo e il mio stomaco brontola di brutto,
mi sorprendo a divorare un etto di pasta ed avere ancora fame. Puzzo
come non mai, nemmeno 2 ore di palestra mi avrebbero ridotto così,
mi faccio una doccia pensando a che cavolo posso mettermi, mi
insapono e respingo ogni mia tentazione di prendere il depilatore e
togliermi tutti i peli dalle gambe, dalle ascelle, dalle braccia.
Prego pure ogni santo di non essere quel genere di uomini che ha i
peli sulla schiena mi odierei ma oggi non ho proprio voglia di
scoprirlo.
Marina è abitudinaria alle 17.00 dopo il lavoro va al bar di
Roberto, che non se l’è mai filata, per uno spritz. Ma prima delle
17.00 devo andarmi a comprare qualcosa di certo non mi posso
presentare a lei così, mi dico davanti allo specchio provando una
t-shirt bianca che di solito uso come camicia da notte, ma che oggi
mi sta quasi aderente, e una paio di pantaloni della tuta che mi
arrivano alle caviglie. Mi metto un paio di scarpe da ginnastica e
vado a prendere la macchina; oh no cavolo! E se mi fermano di certo
la patente a nome di Valeria non la posso esibire. Questa cosa
complica la situazione ma ce la faccio alle 17.00 sono davanti al Bar
e come era prevedibile, seduta al solito tavolo, c’è Marina bella
come me la ricordavo.
Mi avvicino al bancone e le passo davanti. Lei mi nota subito, eccola
che mi punta il sedere. E allora ci provo chiedo al barista di
portarle uno spritz.
Alle 21 siamo sotto casa sua, e il mio corpo non pensa ad altro, la
vorrebbe subito sua. Cerco in tutti i modi di capire come far tenere
calmo il mio nuovo amichetto che non vede l’ora di mettersi in
prima linea. Non ci riesco e credo che Marina se ne sia accorta “ti
va di salire per un caffè” mi chiede. Per la prima volta mi
sorprende, le devo aver fatto proprio colpo. “al primo appuntamento
mai” mi diceva sempre, e al dire di amici in comune, sembra essersi
comportata sempre così.
Non passa un’ ora che mi ritrovo nudo a letto con lei e con un
corpo che non conosco, e di certo non mi riferisco a quello di
Marina. Sono imbarazzata come donna, eccitato come un maschio e
soprattutto sono confusa o.. confuso . “è la tua prima volta non è
vero?” mi chiede Marina sorridendomi, probabilmente pensando come
sia possibile. Mi bacia, arrossisco e mi lascio guidare alla mia
prima volta da maschio.
E’ mezzanotte passata quando i miei occhi si chiudono con lei tra
le mie braccia addormentata. Dopo più di 20 anni sembra tutto un
sogno… ti prego fa che non lo sia ti prego ti prego!
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